“Cuore (s.m.). Muscolo abilitato a pompare automaticamente il sangue. In senso figurato si suole dire che tale organo sia la sede delle emozioni e dei sentimenti: una delicata fantasia che peraltro è solo il residuo di antiche e superate credenze.
(Ambrose Bierce)
Dalla notte dei tempi, il cuore simboleggia le sensazioni più nobili dell’uomo: amore, emozione, ricordo, passione. Posto al centro del nostro corpo, testimonia la sua presenza con il battito perenne, per tutta la durata della vita.
Stilizzato nella cultura occidentale nella tipica forma, derivante forse dai geroglifici egizi, è stato rappresentato per secoli in infinite opere d’arte. Questi cuori, però, sono molto semplificati e banalizzano la complessità di un organo potente e nobile.
Una rappresentazione che mi affascina molto di più è il disegno del cuore anatomico, con l’aorta, vene, coronarie, fibre. Il cuore anatomico come simbolo è decisamente nuovo, ma racchiude in sé gli infiniti significati delle credenze antiche, con la loro poesia. Ho studiato a fondo quali sono i suoi messaggi e la sua bellezza e li voglio condividere con te, subito dopo due piccole premesse.
– Il cuore anatomico è un simbolo. In questo post non parlerò del funzionamento del cuore, delle sue interconnessioni organiche, delle sue patologie. Voglio parlare del cuore anatomico come simbolo: un mezzo di comunicazione per veicolare un messaggio.
– Il cuore è un organo. La gente è abituata ai cuoricini classici con la forma a punta e può avere un senso di disgusto nel vedere la raffigurazione di un cuore anatomico. Questo è normale: un organo messo fuori dal corpo può testimoniare pericolo, morte e orrore. Se tu dovessi scegliere questo simbolo come tatuaggio o come ciondolo, considera che le persone che ti incontrano potrebbero avere le reazioni che ti ho descritto. Può essere utile, allora, saper spiegare e rassicurare riguardo al simbolo e al messaggio.
La meraviglia scientifica del cuore
Se sei appassionato di scienza, ti renderai conto che il corpo umano è una macchina straordinaria, raffinata in centinaia di migliaia di anni di storia evolutiva. Ho lavorato per anni come tecnico radiologo, studiando l’anatomia: è stupendo pensare a come tessuti, ossa, cellule e organi lavorino insieme per farci vivere la vita di ogni giorno.
Il cuore anatomico, secondo me, racconta la meraviglia scientifica che sento quanto osservo questo organo così incredibilmente complesso.
– Pensa al miocardio che si contrae per spingere il sangue in tutto il corpo.
– Pensa alla spinta potente dell’aorta, la più grande delle arterie;
– Pensa all’incredibile scambio di ossigeno che dal tuo respiro passa al cuore, per poi andare a tutto il corpo.
La rappresentazione anatomica del cuore porta con sé questi e tanti altri aspetti affascinanti della Natura. Contemplandone la grandiosità, apprezzeremo meglio il nostro corpo e la nostra vita.
Il sacrificio dell’uomo
Il cuore è spesso associato al più terribile dei sacrifici. Le fiabe della cultura occidentale, molto ammorbidite dalla Disney, sono in realtà dei racconti dell’orrore che spesso parlano di cuori estratti violentemente dai loro corpi. Nella celebre Biancaneve, per esempio, il cacciatore doveva mettere il cuore della fanciulla in una cassetta di legno, come prova dell’uccisione.
Spaventoso il rito Azteco in cui, sulla cima della piramide, quattro sacerdoti tengono la vittima ferma su un lastrone, mentre il quinto sacerdote incide l’addome con un coltello di selce. Poi, con la mano, estrae il cuore ancora pulsante e lo alza verso il sole, mentre il corpo viene scagliato giù dalle scalinate.
Come simbolo, invece, il cuore anatomico può avere un’accezione più positiva, rappresentando il sacrificio nobile: un’importante privazione per un bene più grande.
La potenza vitale
Gli atleti non sviluppano solo i muscoli. Un grande maestro di Judo, Cesare Barioli, metteva insieme tre elementi cruciali: corpo, mente e cuore.
Anche da un punto di vista biologico, il cuore di una persona allenata è profondamente diverso: minore frequenza nei battiti, maggiore efficienza. Quando ci prepariamo a un pericolo, il cuore comincia a battere più forte per prepararci alla battaglia, ossigenando il nostro corpo.
Allo stesso modo, il cuore rappresenta con forza la vita stessa, da sempre: l’elettrocardiogramma è una scena che scandisce i momenti drammatici e le felici sorprese di moltissimi film.
Il cuore anatomico, insomma, può rappresentare il soffio vitale e la potenza grandiosa del corpo vivo, pronto all’azione e al pericolo.
L’emozione e il ricordo
C’è poi un messaggio che sarà sempre associato al cuore, indipendentemente dalla sua rappresentazione. Anticamente, infatti, si pensava che il cuore fosse il centro delle emozioni e dei ricordi.
Se ci pensi, dire a qualcuno che è senza cuore, non ha alcun senso biologico e assume un significato solo se richiama l’antica idea dell’emozione al centro del petto: pietà, coraggio, compassione, empatia, valore, nobiltà.
L’aspetto più affascinante, però, sta nei ricordi: si credeva, infatti, che fossero contenuti nel cuore. La parola stessa “ricordo” è bellissima: deriva dal latino “re-cordis” e vuol dire, usando le parole di Eduardo Galeano, “ripassare dalle parti del cuore”. Imparare a memoria, nella lingua inglese si dice “by heart” e in francese si dice “par coeur”: attraverso il cuore.
La mia ispirazione per il cuore anatomico
Sono sempre stato affascinato dalle rappresentazioni scientifiche di Leonardo Da Vinci, con disegni dal vero delle parti anatomiche dell’uomo e degli animali. Fra queste, mi aveva colpito moltissimo la sua riproduzione precisa del cuore, bella e realistica.
Allo stesso tempo, gli studi in tecnica radiologica avevano fatto crescere in me un gusto particolare per le forme naturali nascoste degli organi. Modellato con precisione un cuore umano, l’ho realizzato in argento, per unire il valore di questo metallo prezioso ai potenti simboli del cuore anatomico.
Il mio messaggio, in breve: meraviglia per la natura, sacrificio estremo, emozione, ricordo e potenza vitale.
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