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LE COSTOLE E IL COSTATO: DAI SIMBOLI AI TATUAGGI

La dea Ninhusrag chiese: “Fratello mio, quale parte ti fa male?” ed egli rispose: “Le costole mi fanno male.” Così ella fece nascere Ninti, dea della vita.

Pochi simboli sono così affascinanti e dimenticati come le costole. Presenti nei miti più antichi della cultura sumera ed ebraica, le costole evocano immagini nobili e profonde legate alla vita, alla morte e alla genesi.

A differenza delle altre parti dello scheletro, come le tibie e il teschio, il costato non richiama direttamente il cadavere, ma la creazione, con l’immagine di Dio che plasma Eva dal fianco di Adam. Allo stesso tempo, il fianco è uno degli spazi più interessanti e particolari in cui fare un tatuaggio, ma anche fra i più dolorosi.

La rappresentazione del costato quindi può portare con sé messaggi profondi e raffinati. Vediamoli insieme, ma prima tre premesse:

– La costola è difficile da rappresentare: se non considerata nel suo insieme (il costato) risulta facilmente confondibile con uno stiletto, una freccia o un bastone ricurvo. Problema non da poco dato che si tratta di un simbolo.

– Il costato è invece facilmente identificabile. La singola costola messa accanto alle altre offre un’immagine chiara e potente. La cassa toracica, infatti, è molto caratterizzata. Il problema, in questo caso, è che il costato enfatizza di più l’idea della morte, facendo perdere l’enfasi della costola come origine della creazione.

– La costola e il costato sono simboli dimenticati. Questo è forse l’aspetto più affascinante: la costola e il costato hanno significati poco conosciuti e stanno tornando attuali solo negli ultimi anni. Più misteriosi e meno immediati di altri simboli anatomici, come il cuore, l’occhio o il teschio, rappresentano una scelta azzardata e originale.

Simbolo della Creazione

Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull’uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e rinchiuse la carne al suo posto. Il Signore Dio plasmò con la costola, che aveva tolta all’uomo, una donna e la condusse all’uomo.

(Genesi, 21,22)

Nella cultura ebraica e cristiana, la costola è simbolo della creazione di Eva. La Genesi, infatti, racconta che Dio addormentò Adam, gli aprì il fianco e gli estrasse una costola. Da questa, modellò la donna, così che l’uomo non fosse più solo.

È interessante considerare che in ebraico “Adam” non indica solo l’uomo maschile, ma anche l’umanità. Prima di Eva, insomma, uomo e donna erano una cosa sola, fino a quando non furono separati da un unico corpo.

Perché, però, proprio una costola? Perché centrale rispetto al corpo e perché evoca l’atto di stare al fianco l’uno dell’altro. La vera ragione, però, si intreccia con la mitologia e la lingua sumera. Tutto nasce con la potentissima divinità femminile di Ninhusrag, la “Signora Maestosa”, madre di tutte le creature e della Terra. In un bellissimo episodio del mito sumero, il dio Enki va nel paradiso di Dilmun e fa una gran scorpacciata delle 8 piante vietate da Ninshurag, avvelenandosi così in otto parti del corpo diverse, fra cui le costole. Dopo aver perdonato Enki, per guarirlo, Ninshurag genera Ninti, la Dea della Costola e Dea della Vita.

Simbolo della Vita e del Respiro

Perché la divinità mesopotamica Nin-ti, detta Signora della Costola, è anche Signora della Vita? Perché in sumero “costola” e “vita” si dicono allo stesso modo e formano un unico vocabolo: “ti”. Ecco che in questo modo il costato, grazie a una lingua nobile e dimenticata, prende un significato profondo e antico. In effetti, la gabbia toracica, espandendosi per riempire di aria i polmoni, è la testimonianza più visibile del respiro e del corpo vivo.

Successivamente, il popolo ebraico si ispirò al mito mesopotamico, in cui troviamo anche riferimenti al frutto proibito, e si manterrà la costola come elemento generatore di vita. Passando dal sumero all’ebraico, però, il doppio significato costola-vita si perse.

Simbolo di Protezione

La gabbia toracica custodisce gli organi vitali. Le costole, infatti, non hanno solo un ruolo strutturale nello scheletro, ma servono a proteggere cuore e polmoni.

Il cuore pulsante, al di là della sua funzione anatomica, è sempre stato associato ai ricordi, alle emozioni e all’anima. I polmoni, con il loro eterno espandersi, richiamano il respiro e il soffio vitale. La cassa toracica, quindi, rappresenta il forziere che protegge e contiene la vita.

Simbolo della Morte

Le costole fanno parte dello scheletro ed evocano inevitabilmente anche la morte. In particolare è la gabbia toracica a richiamare la morte: le raffigurazioni del Triste Mietitore, infatti, presentano sempre il teschio e il costato come tratti distintivi.

Alcune volte, in rappresentazioni medievali così come in dipinti seicenteschi, i cadaveri delle Danze Macabre hanno pelle raggrinzita, senza carne, che lascia intravedere le costole. Nel Nuovo Testamento è scritto che Gesù crocefisso, ormai morto, viene trafitto al costato dalla lancia del soldato Longino e dalla ferita usciranno sangue e acqua.

Extra: Costole e Tatuaggi

Il costato rappresenta forse la zona più intrigante come supporto per i tatuaggi. Sono defilate, nascoste, coperte dai vestiti e dalle braccia e possono solo essere intraviste.

Questa posizione, insomma, crea fascino e mistero, ma non è tutto. Il fianco, ha una caratterizzazione anatomica piuttosto forte: si vedono le costole, si percepisce l’incurvatura del fianco, si notano gli ispessimenti dei legamenti e dei muscoli.

Un tatuaggio che riesca ad esaltare con le proprie linee le curve anatomiche può diventare un capolavoro, sia che si tratti di scritte, sia che si tratti di disegni.

Qualche controindicazione? Sì, il dolore. Il costato è fra le parti del corpo più dolorose per un tatuaggio, perché la pelle è a più diretto contatto con le ossa, senza alcun filtro. Il costato, insomma, insieme a ginocchia, inguine e gomiti, è solo per i più coraggiosi: solo testa e glutei, a quanto pare, fanno più male. Un bell’approfondimento sul dolore legato ai tatuaggi, lo puoi trovare su questo interessante articolo blog di fanpage.it.

Per chi ama le atmosfere gotiche, un tatuaggio sul fianco che mostri le costole e simuli uno squarcio sul fianco, può essere molto bello. Appoggiando il disegno direttamente alle tue forme anatomiche, puoi dare un tratto simbolico o realistico, mettendo all’interno della gabbia toracica organi, ingranaggi, parole o figure fantastiche. In questo modo, il tuo tatuaggio darà ancora maggiore forza al simbolo della costola, che diventerà allo stesso tempo rappresentazione e supporto.

La mia ispirazione per l’Anello Coste Anatomico

Mi è capitato raramente di trovare un simbolo che sia allo stesso tempo così profondo e così sconosciuto. Anche se potentissimo, è raro incontrarlo nelle rappresentazioni, negli anelli o nei tatuaggi. Appassionato di anatomia, ammirato dalla perfezione della natura, ho voluto creare un anello che riproduca fedelmente la gabbia toracica umana. Ho messo in risalto le vertebre e dato luce alle costole che si avvolgono naturalmente intorno al dito.

Il messaggio di questo anello dipenderà da chi lo indossa. Personalmente mi piace evocare la creazione, unendo idealmente il dito di dio (l’anello) con la costola da cui tutto è nato. Allo stesso tempo, mi piace il mistero e l’ambiguità che sta dietro alla divinità sumera di Ninti. Infine, ho ricercato la bellezza del contrasto potente di morte e vita, che si presenta con grande forza in questo anello.

Scopri l’ Anello Coste Anatomico

Anello Gabbia Toracica Coste in Argento 925 su peglierino metallico
Anello Coste Anatomico – Progettato e Realizzato da Feel No Pain